09/02/11

Immettere informazione per evitare il trapasso

Pre-morte. Questa è in fin dei conti la condizione del Connettivismo in questi difficili giorni, che lo si voglia ammettere o meno. Il corredo genetico della Sorgente Aperta è un insieme di proteine memetiche autoreplicanti, nate dall'aggregazione senziente di materiale residuale e molteplice accumulatosi in anni di ricombinazione di precedenti paradigmi dissolti. Una volta formatosi il Nuovo Paradigma, questo poteva crescere soltanto nel buio più assoluto, come una bella di notte che lontana dal mortifero veleno solare ha la sua sola possibilità di espansione. E così è stato per diversi anni, sommamente fecondi e produttivi. Poi sono giunte nuove ambigue istruzioni, all'inizio confuse tra i tanti flussi cognitivi e infine iniettate nel genoma concettuale del Movimento da retrovirus assolutamente estranei alla sua natura. Forse proprio la definizione di Sorgente Aperta ha appiattito le nostre difese immunitarie, impedendo il riconoscimento dell'alienità di questi comandi deleteri. Perché tutte le istruzioni maliziose usano mascherarsi. Un punto debole esiziale ha funto da porta d'ingresso, portando ad una situazione hiv-simile. Una volta avvenuta la fatale iniezione e disattivati gli anticorpi, niente è più stato lo stesso. Così penso che per contrastare questa tendenza luttuosa, pur senza troppe speranze di successo, sia necessario innestare vaccini costituiti da potenti flussi informativi. Riportare le cose all'Origine. E soprattutto è neccessario rifuggire i riflettori, cancri fotonici capaci di inibire ogni creatività e di far avvizzire ogni perfezione, esponendola alla desolazione del mondo e alle sue perfide logiche di mercato.

7 commenti:

  1. riportare le cose all'origine, restaurare,, storicamente non ha mai avuto valore.
    bisogna andare oltre, verso il nuovo, non rincorrere il passato.

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  2. Mi consta invece che ogni processo in Natura tenda spontaneamente alla degradazione. L'entropia aumenta nel sistema, così il nuovo è in sé soltanto una marcia verso lo sfacelo. Naturalmente è possibile contrastare questa tendenza e diminuire l'entropia tramite il suo opposto: il flusso informativo. Ciò però comporta uno sforzo notevole, il cui risultato è comunque l'aumento di entropia in regioni esterne al sistema stesso.
    Capisco la tua posizione, carissimo Zoon, ma ciò verso cui si sta andando sembra non avere colore, sembra non trasmettere l'entusiasmo dei ruggenti anni trascorsi... Gli animi sono stanchi, lo sento fisicamente questo esaurimento. Guarda i rivoli memetici che si inaridiscono giorno dopo giorno. Forse è la mia sofferenza a rendermi insensibile, ma ho l'impressione che non si riesca a produrlo, questo agognato Nuovo...

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  3. Di cosa parliamo, allora, quando parliamo di "nuovo"? Se ci riferiamo alle nuove idee, beh, sono d'accordo con Antares666. Di cose nuove non c'è traccia, almeno in Rete, che considero la Betlemme del Connettivismo. Poi fuori non so, magari qualcosa ribolle. Ma io, personalmente, dal mio loculo elettrico, a parte questo blog che vuole essere provocatorio e di stimolo soprattutto a quanto c'è di già consolidato nel movimento, non vedo nessuna potenziale nouvelle vague connettivista che si affaccia curiosa, con blog o attraverso altri avamposti cibernetici, in attesa di potersi innestare nella corrente magari anche con idee "sballate" (come qualcuno potrebbe considerare le idee di questo blog), ma comunque nuove. Dove sono i nuovi connettivisti? E soprattutto, mi chiedo, se un calo di flussi c'è stato, qual è la causa?

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  4. Eppure tutte le risposte sono nel Luogo d'Origine, il Manifesto...

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  5. E' sempre stato difficile spiegare cosa sia il Connettivismo e io non credo che c'entri davvero molto con il termine "connettere" se non in un'accezione più ampia di apertura alle diverse forme del conoscere (e non dello spiegare), mi riferisco alla scienza, certo, ma anche alla poesia, all'esoterismo, alla filosofia, alla pura narrativa. Tutte queste sono vie ad un'indagine della realtà che mira a cogliere la crepa o il taglio da cui s'intravede Altro. Questo Altro è la situazione limite attraverso cui ci riconosciamo. Per me il Connettivismo è sempre stata un'indagine emozionale dell'uomo di fronte al proprio futuro (di individuo e di specie). Emozionale nel senso che ci si interroga sul qualla parte molle, viscerale, emotiva, viva, non asettica dell'uomo nel suo darsi, aprirsi (e anche aversi) al futuro. Ecco che forse quel "quid" (che io trovo nella musica di Ivo Torello) del Connettivismo è questa strana commistione fra emozionalità e futuro (che la fantascienza e il cyberpunk non hanno mai avuto perchè dell'emozionalità non è mai loro importato nulla!).
    Logos (da FB)

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  6. Grazie, Logos, per il tuo prezioso intervento! :) La tua definizione sono certo possa aiutare tanto i vecchi amici quanto i nuovi arrivati (curiosi ma anche semplici viandanti di passaggio) a fare (nuovamente) luce su questo oggetto misterioso chiamato Connettivismo.

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  7. Il Connettivismo per sua natura sfugge ad una definizione precisa, non posso che concordare con Antares, quando dice che le risposte sono nel Manifesto... inteso sia come il documento alla base del movimento, che come la vita stessa. Il connettivismo si fa attraverso una buona dose di empatia con l'esperienza della vita, della morte, del nulla, della non-vita, della non-morte... diversi stati dell'essere e del non-essere che il Connettivista sa esplorare con la sonda giusta, guardandoli dal'angolazione esatta, creando caleidoscopiche esperienze letterarie.
    Forse è proprio questa la difficoltà incontrata da chi si avvicina a questo movimento: la mancanza di esperienza. Non è facile di fatti far nascere qualcosa di buono se le basi sono inceret. Ci può essere sperimentazione, ma non, all'origine, una produzione vera e propria.
    Il nuovo non è detto sia poi necessariamente qualcosa di peggiore, sarà di certo qualcosa di diverso... ma nel momento in cui si immettono correnti di informazione nel mondo si va sempre incontro alla possibilità che subiscano variazioni, o che subentrino bugs... La domanda da farsi è se questi bugs siano nel sistema originario, nel mezzo utilizzato per la diffusione, o nella mente stessa delle persone.
    Questo, dalla mia pochissima esperienza.
    Ningal

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