30/08/10

Amenophi è Morto - Il Funerale di Amenophi (Philip Glass)

Amenophi è Morto - 1

Amenophi è Morto I

Danza, di dervisci
Mistica islamica
Vortice di bianco.
Il corteo scivola lungo la città di Tebe
Il Nilo,
Deserto di silenzio.
Morto
Amenophi, il terzo,
è Morto.
Urla il canto di una funebre
Litania
Panorami di piramidi
Templi
E oltre il mare
Navi e odore di sale.
Tempo accartocciato
Astronave
Satelliti e colonie.
Libro dei Morti
Geroglifici
Statue immobili
Infinite divinità
Caravella alla deriva
Guerra di elefanti
E automi
Clangore di ferro
E sangue sul selciato
Lastra d’asfalto
Ossa contorte.
Amenophi e’ morto.
Viva Amenophi.

Amenophi è Morto - 2

Amenophi è Morto II

Funerale.
Amenophi è morto
Fanfara di sabbia
Coro di fango
Pianto di Nilo
E lino bianco
Ovunque.
Lì,
un passo poco oltre
Il corteo
Moglie figli fratelli amanti
Sudditi schiavi
Umanità
E Dei.
Il Figlio che sarà figlio del Sole
Amon il Solo
Il Figlio che sarà l’Apostata
Piange Amenophi
Il Glorioso.
Il Faraone è morto
Lo senti?
Ora
Si celebra il rito
Culto
Rito
Liturgia di un Dio vivente
Che Muore
Vive in Eterno
Muore
Vive
Eterno.
Corpo di un Dio.
Il Funerale scivola oltre
Il Nilo ascolta il canto
Le note
La musica scritta
Ora
in questo tempo.
Scorre il Funerale
Nella polvere
Di un deserto di rovine
E adesso
Lo sento:
Tamburi
Fiati
Archi
Voci di una lingua
Morta
Ora.

Amenophi è Morto - 3

Amenophi è Morto III

Amenophi è Morto.
Viva Amenophi.
E il funerale si spegne
Una vaga eco
Placide onde e rade barche
Sul fiume denso
Che va al mare
Enorme e caldo
Popoli barbari
Indifferenti
Dei non ancora nati
Ogni cosa si fa lentamente silenzio
Ammutolisce il reale
La sabbia si arresta nel suo cammino
Nessuna nuova forma sulle dune
Nessun miraggio nel torrido giallo.
Senza orizzonte
Attimo senza tempo
In ogni tempo
Ovunque
Ora
Amenophi è Morto
E il tetro corteo
Oltre il mio sguardo
Chino il capo
Osservo l’asfalto
Respiro il fetore di una fabbrica lontana
Chimica
Un bagliore nel cielo
Esplosione
L’ennesima
Satelliti
Guerra tra le nuvole
Repubbliche e Teocrazie
Colonie
Imperi e Anarchie.
Non m’importa
Amenophi è Morto.
E ormai non vedo più
L’eterno
Suo Nero Funebre
Corteo.

28/08/10

Mangrovia #1

Dicono che la prima colazione sia il pasto più importante della giornata. Ieri, ho dimenticato di farla. Stamattina, al mio risveglio, aveva un coltello sporco di marmellata puntato alla gola.

Mi è crollato un ponte. Il dentista ha detto che dovrò subappaltare la ricostruzione a una gengiva esperta.

Ho comprato una lampadina, ma la luce non era inclusa.

Sono stato a un concerto ecologico. La musica degli strumenti era biodegradabile.

Una volta, per strada, un uomo mi chiese in che città ci trovassimo. Dopo avergli detto che il "dove" non era così importante, spensi l'abat-jour e tornai a dormire.

Bonus track:

Ho comprato un'automobile "chiavi in mano". Per avere le chiavi, devo fare il solletico alle gomme.

07/08/10

Psicopompo

L'alcolemia confonde i suoni, impedisce il recupero mnemotecnico di ciò che la pressione di un semplice tasto ha annichilito, per colpa di una maledetta disfunzione della piattaforma blogosferica. Non riesco neanche più a organizzare cosa avevo digitato. So soltanto che era stato generato da una fonte incredibilmente cristallina. Avrebbe potuto rivaleggiare con i versi di Shakespeare e di Dante. E adesso è perduto, come i canti di Nerone che nessuno ha voluto tramandare ai posteri. E' volato via, seguendo un percorso ben più irreversibile di quello di chi spira il suo ultimo fiato nel trapassare. Chi muore infatti trasmigra e rinasce in un nuovo ventre, mentre le sue componenti più volatili perdurano come memi e fantasmi nell'etere. Invece quello che mi è stato rubato non si incarnerà da nessuna parte. E' soltanto brusio indistinguibile. Un sogno su cui si è stesa la coltre del pesante sonno privo di REM, un'evanescente visione spazzata via come un soffione al vento di bora.

Il canto funebre delle poesie perdute

Stridente si innalza il mio lamento eterno attraverso i cunicoli dell'Ade. Piango e piangerò per sempre quei versi ispirati dal Sublime che sono andati distrutti, sprofondati nell'Oblio per un istante di distrazione, per un imprevisto, per la disfunzione di una stolta macchina. Parole che nessuno, nemmeno Plutone, potrà più recuperare. Il cimitero virtuale in cui sono sepolte è un oceano di rumore assordante. Da questo filtraggio quantistico nulla potrà più riemergere. Nulla. Piango e maledico. Lancio strali contro la funesta coincidenza, contro l'opera del Disgregatore di Memorie. Nulla potrà vincere questa formattazione che ha fagocitato l'urlo di dolore del mio universo solipsistico e monadico. Ma una cosa è certa: i tecnici lobotomizzati che sono responsabili di tutto ciò diverranno cibo per l'Abisso di Bruchi di Asuralok.

01/08/10

Disseminare ricordi

Disseminare ricordi come tracce di un delirio che si ripete,
Identiche armoniche,
Voci di anni soffusi come vetro,
Colori, trasparenze,
Suoni.
Cercare le origini comuni di un idioma
Svanito
Sino a che il mondo scolora
In bisbigli.