20/08/12

La Sauna dei Cinque


La Sauna dei Cinque

Colonna Sonora – Kozai Resonance – The Winged Divers

Ambientazione – Un’ampia sauna vaporosa e calda, bianca, pulita, quasi asettica. Sulla parete più grande viene proiettato un film pornografico giapponese con protagoniste adolescenti nipponiche alle prese con fellatio e atti sessuali. Alla musica dei Kozai Resonance si mischiano in sottofondo i gemiti acuti del film.

Personaggi – I personaggi sono 5 uomini nudi con un solo telo bianco a coprire il basso ventre (ogni velo è marchiato con le iniziali degli uomini in caratteri dorati e con il logo dell’azienda alla quale appartengono).
Di corporature differenti, la conversazione è aperta dall’uomo con il ventre più prominente, le braccia ingrossate e un grande anello d’oro all’anulare destro.

Chiameremo i cinque personaggi attraverso un numero progressivo, i loro nomi sono segreti e così devono restare anche i nomi delle Società per le quali lavorano.

Questa riunione nella sauna si tiene ogni martedì ma nessuno dev’esserne a conoscenza.

Qui si fanno i destini del mondo.

PRIMO MARTEDI’

1- L’aliquota di taglio sul mercato dei future dei mangimi per bovini da macello è in calo nei paesi di area monsonica mentre sta leggermente salendo in quelli di area trans-europea.

2- Ricordo l’anno ’14, abbiamo avuto un’impennata delle materie prime da petrolio mentre i materiali legnosi subirono un calo drastico.

3- Non era il ’15? L’anno in cui lo Spread degli eurobond salì a 600 punti base sui decennali della Repubblica Federali del Congo?

4- Sapete che l’invasione dei Nomadi Gutei nel Sumer venne debellata dall’intervento armato di Utekhegal nel 2013 Avanti Cristo?

5- Ieri un Cacciatore di Teste ha contattato il nostro Direttore Amministrativo. Nessuno di voi ne sa nulla? Ad ogni modo vi informo che il Direttore in questione è stato defenestrato in base al Comma 2.5 Lemma B dell’accordo contrattuale aziendale.

1- Era Animista?

2- Chi?

3- Il Direttore Amministrativo?

4- Si, lui.

5- No. Credo fosse buddista.

1 - Ah…

2- Come mai questa domanda?

3- In base al Comma 5 Lemma 2.F del contratto aziendale non sono ammissibili manifeste e palesi discriminazioni per religione.

4- Né per sesso e scelte politiche.

5- Manifeste e palesi. Appunto.

1 - Ma perché? Allora la domanda sul fatto di essere animista?

2- Ma io ricordo che era buddista? O Sbaglio?

3- E tu come lo sai?

4- Ma perché parliamo di lui? E perché ne parliamo al passato?

5- Stiamo organizzando il funerale.

1-    Non avevo mai visto un funerale animista ed ero curioso.

2-    Io una volta credo di averne visto uno nel Regno del Canada.

3-    Hai pagato molto di assicurazione?

4-    Ti ricordo che l’assicurazione, Comma 5.8 Lemma 6.9 del Contratto, è a carico della famiglia.

5-    Dipendente infedele.

1-    Pare che l’aliquota si stai abbassando?

2-    Quale? E lo Spread?

3-    Alzando.

4-    Ma l’emissione dei titoli a carico della Federazione del Sud America è prevista solo per lunedì.

5-    Abbiamo assunto la moglie. Bella donna.

1-    Che dicevi a proposito dei Gutei?

2-    Qualcuno sa che ore sono?

3-    Bello questo film. Ne dovrò chiedere il Bio-File.

4-    I Gutei erano una popolazione nomade originaria probabilmente dei monti a est del Sumer che invasero la mezzaluna fertile nel 2170 e sconfissero il fantastico regno di Akkad. Erano crudeli e barbari, spietati e selvaggi. Erano chiamati scimmie per il loro modo animalesco di vivere. Da un recente scavo presso l’antica Uruk abbiamo trovato quello che certamente è un frammento osseo autentico di un nomade Guteo e stiamo tentando di recuperare un po’ di patrimonio genetico intatto per clonarlo.

5-    Le ribellioni nel sud est asiatico vi danno ancora problemi?

1-    Investire in quell’area è stata una follia.

2-    Ah.. già mezzogiorno. Come vola il tempo…

3-    Dite che le attrici sono vere o sono solo dei porn-ologram?

4-    Sì. Non avete idea di quanto. Vorremmo trovare una soluzione definitiva. In base ai nostri studi archeologici sembra che i Gutei fossero la popolazione più feroce, spietata e senza alcuna morale della storia del pianeta. Crediamo possa essere uno strumento utile per liberare l’area.

5-    Sarà costoso.

1-    E sanguinoso. Avete avvertito la stampa. Per loro sarà un grande business.

2-    Ma a che ora avevo quella dannata riunione?

3-    Perché se fossero vere… beh… potrei regalarmene come benefit di fine anno.

4-    Non più costoso delle perdite in corso. Parte dei costi è a carico di un network olo-tele-visivo che si è offerto di pagare i diritti per lo sfruttamento delle immagini dell’intervento dei Gutei.

5-    Geniale. Manderò i miei osservatori.

1-    Complimenti. Speriamo solo che i vostri cripto-archeo-bio-ingegneri non falliscano nel recupero del corredo genetico del Guteo.

2-    Non mi sento molto bene.

3-    Quella ragazzina…

4-    Sembrerebbe un augurio il tuo.

5-    Hai in mente qualcosa?

1-    Io? Nulla. Perché dovrei? Lo Spread è risalito. Siamo a 700 punti base. A 800 salta il governo.

2-    Io… (voce distorta e affaticata)

3-    Quella bocca…

4-    Stai attento numero 1. I Gutei potrebbero decidere di non fermarsi all’area del sud est pacifico.

5-    Numero 4 lo stai minacciando?

1-    Numero 4 a 800 punti base non è solo il governo dai voi insediato a cadere. Il governo tecnico che abbiamo preparato in questi mesi salirà al potere e farà un’alleanza strategica con le libere città della Nuova Lega Anseatica e avremo il controllo di tutto il Baltico. Sanno nuotare i tuoi Gutei?

2-    Chiamate un medico…

3-    Quelle piccole labbra…

4-    Guerra sul Baltico?

5-    Pare vi sarà Guerra sul Baltico.

1-    Mi ricorda un vecchio poeta.

2-    Il cuore…

3-    La desidero…

4-    Mi raccomando Numero 1, la guerra sul Baltico non facciamola durare oltre i 900 punti base altrimenti la fazione rivoluzionaria marxista-assangiana pilotata dal numero 5 potrebbe prendere il sopravvento e allora perderemmo il controllo sull’area.

5-    Noi non abbiamo nessun controllo ufficiale sulla fazione rivoluzionaria marxista-assangiana. Sono solo voci diffuse dalla vostra propaganda.

1-    Numero 4 non temere. Sarà una guerra pilotata. Un po’ in sordina perché la location è un po’ fredda per le flotte di turisti bellici che preferiscono le aree africane e sud americane con la possibilità di balneazione intra-scontri ma conto che potremmo chiuderla nel giro di 6 settimane con una spesa pari allo 0.1% del fatturato annuo.

2-    Maledetto cuore artificiale!

3-    Ma chi ha cambiato film?!

4-    Del tuo o del mio fatturato annuo?

5-    Signori, lo Spread sembra scendere. Rimandiamo il conflitto alla prossima settimana?

1-    Mi pare una buona idea. Vediamo prima come si comportano i Gutei nel Pacifico.

2-    (parlando fra sé e sé) – Maledetti! Vi avevo detto di non comprare il cuore al mercato americano. Sono delle patacche. Chiamate subito il laboratorio nord coreano, voglio un immediato trapianto. Entro 3 ore devo avere un cuore nuove. Imbecilli!

3-    Avete visto quella donna? Guardate le ali, gli artigli e le zanne. Oh.. ma ha anche un enorme pene… interessante…

4-    Non vi deluderanno.

5-    Speriamo numero 4. Noi abbiamo una grossa quota nel network olo-televisivo che vi ha comprato parte dei diritti.

1-    Signori, ci aggiorniamo a martedì prossimo?

2-    Volentieri e con un dannato cuore nuovo di fabbricazione cinese però!

3-    Ah.. che creatura meravigliosa…

4-    A martedì allora. Vi porterò i risultati sulla clonazione Gutea.

5-    E nel frattempo io mi farò un giro nelle libere città della nuova lega anseatica…


Le luci si spengono. Il primo martedì così finisce.

02/08/12

Lugalzaggesi di Uruk

Più o meno intorno al 2360 a.C., Lagalzaggesi, Re di Umma e di Uruk, sconfisse Urukagina, undicesimo e ultimo Re della Prima Dinastia di Lagash e riunificò a sè tutto il Sumer, fino all'Elam e alla Siria. Lo sconto fra Lagash e Uruk era durato per oltre 150 anni e ricordato da molteplici iscrizioni come feroce e sanguinario.
Lagalzaggesi fu l'unico re della III Dinastia di Uruk e venne sconfitto da Sargon di Akkad nel 2335 a.C. Iniziava così in Mesopotamia la parentesi del dominio semitico accadico.
 

29/03/12

Riflessione sulla parola poetica

Uno scambio, un ping pong, fra Logos e Kosmos sul tema della parola poetica e della poesia connettivista.

Eccolo qui.

23/03/12

‘Silenzi’ multimediali al Fanta Festival Mohole

14/03/12

FFM - fanta festival mohole



30|31 Marzo 2012
ore 15.00 | 22.30


FFM
fanta festival mohole

Live reading | cinema | proiezioni | performance
Mohole | Sala Vigneron | Sala Pietri

Ingresso libero



Alieni sul palco? È il Fanta Festival Mohole!

Venerdì 30 e sabato 31 marzo 2012 lo spazio Mohole ospita una due
giorni diretta da Mario Gazzola e dedicata al fantastico, a tutti i suoi
sottogeneri (fantascienza, horror, urban fantasy, new weird, cyberpunk)
in tutte le sue declinazioni linguistiche: narrativa, poesia, cinema,
fotografia, fumetto, teatro.

Se nella cultura italiana spesso il fantastico è considerato una
produzione di serie b, il Movimento Connettivista, certo che
rappresenti invece un punto di vista privilegiato per osservare
criticamente il presente, intuire possibili degenerazioni cui potrebbero
condurre gli sviluppi della scienza, della tecnologia, dei media, della
politica e della società contemporanea in genere, investendo la filosofia
e la stessa concezione della realtà, risponde al quesito “il fantastico
sviluppa pensiero?” presentando al FFM un ampio ventaglio delle
produzioni letterarie proprie e non solo: romanzi, antologie di racconti e
di poesia, corti autoprodotti, live reading, performance di musica
elettronica e uno spettacolo teatrale è quanto gli spettatori delle due
giornate scopriranno allo spazio Mohole.

Interverranno: Giovanni De Matteo e Francesco Verso (entrambi premi
Urania, rispettivamente per i romanzi “Sezione π²” ed ”E-Doll”), Lukha
Kremo Baroncinij (scrittore, musicista e performer, con Sandro Battisti e
Verso anima delle edizioni Kipple), Domenico Mastrapasqua, Alex
Tonelli (curatore dell’antologia poetica “Concetti Spaziali, Oltre”),
Giovanni Agnoloni, Francesco Cortonesi e Roberto Furlani.

Ospiti d'onore gli scrittori Danilo Arona (decano dell’horror occulto
italiano, ma anche saggista, giornalista e musicista) e Dario Tonani
(autore di s/f dal ’79, recentemente tradotto anche in russo e in inglese),
i registi Federico Greco e Gabriele Calarco.

I live reading e i dibattiti si alterneranno a momenti formativi – come il
laboratorio di scrittura del fantastico con ingresso libero - e di confronto
fra gli autori, ma anche alle presentazioni degli scatti fotografici, del
cortometraggio e della graphic story realizzati rispettivamente dagli
allievi di Fotografia, Cinema e Fumetto della scuola Mohole e tutti
ispirati a “Silenzi” (edito nell’antologia “365 Racconti Horror per un
Anno”, Delos Books 2011), un racconto dello stesso Gazzola, che in
occasione del FFM presenterà anche il romanzo “Rave di Morte” e il
corto “Con gli Occhi di Domani”.

Sabato 31 alle ore 21 invece tornerà in scena “Chorea”, spettacolo
teatrale scritto e diretto da Cosimo Lupo, che affronta le surreali
conseguenze di poter prevedere la propria data di morte: “Il fantastico
sinora non ha occupato un posto rilevante nella nostra poetica, anche
se molti di coloro che frequentano i nostri corsi di cinema e fumetto ne
sono appassionati” - spiega l'autore e Direttore Artistico di Mohole -
per questo ho accolto la sfida di Mario ad affrontare questo genere:
nessun genere è bandito a priori da Mohole, a patto che i suoi codici
linguistici siano veicoli di un pensiero stimolante anche per chi non ne è
un adepto”.

La rassegna sarà ad ingresso gratuito (ad eccezione dello spettacolo
teatrale) e si concluderà sabato 31 dalle 22 circa, su un happening
musicale: la performance electro di Lukha Kremo Baroncinij.



Mohole
Via privata Desiderio 3/9
20131 Milano


Orario: 15.00 | 22.30

Biglietti per “Chorea”:
Int. 12 € | Rid. 8 € | Allievi 6 €

Come arrivare
MM2 | Lambrate
Stazione FFSS | Lambrate
Bus | 93, 54, 23


Per informazioni e
prenotazioni

Tel. 02.36513670
Fax 02.36513696
info@mohole.it
valentina.arena@mohole.it
rachele.bonifacio@mohole.it
ffm.mohole.it
www.facebook.com/
FantaFestivalMohole


altri riferimenti sul web:
www.posthuman.it
www.next-station.org
hyperhouse.wordpress.com

02/03/12

Reminiscenze

Mi sembra di essere a Meduseld prima che vi trionfasse Gandalf: vedo il Re Théoden ridotto a strisciare dai veleni del consigliere Gríma Vermilinguo. Mi auguro che il Connettivismo si desti presto da questo letargo infernale, da questo sonno maledetto di Kali Ma.

01/03/12

Liber Liber

Liber Liber digitalizza libri in italiano che si possono scaricare gratuitamente e legalmente nonché leggere e diffondere senza limiti. Per ora gli eBook sono esclusivamente in formato PDF, ma la redazione pian piano sta convertendo in formato epub. Ci sono gioielli niente male, nell'archivio. Come alcuni romanzi di Emilio Salgari o il capolavoro di Arthur Schopenhauer, Il Mondo come volontà e rappresentazione. Approfittate. E se l'esperienza vi piace, donate qualcosa. Io, per esempio, ho donato 5 euro. Se avessi comprato in digitale e/o in cartaceo nei negozi la roba che ho scaricato da Liber Liber avrei speso PARECCHISSIMISSIMO di più.

24/02/12

Il culto di Jiganya

Gli officianti si sono riuniti nella pianura. Davanti a loro c'è un gigantesco idolo in forma di piramide dorata con un grande occhio al centro. Il suo nome è Jiganya. Gli officianti salmodiano e venerano Jiganya elevando formule stereotipe e compiendo sacrifici, tutti presi dal loro fervore. Io mi rifiuto di adorare un manufatto. Sono quello che non si unisce al culto e avverte gli officianti del pericolo che corrono, dicendo loro: "Guardate che solo la superficie dell'idolo sembra fatta d'oro, dentro è pieno di cacca". Non ci sono dubbi: è ben comprensibile che per questo motivo io sia tutto fuorché amato dagli idolatri.

A mio avviso la morale di questo microracconto non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Chi ha orecchie per intendere intenda. 

22/02/12

Espulsione apparente

Il mondo che non era un mondo si spacca e la biologia si estingue come una parola schiacciata da una tirannia semantica. Nuovi mondi che non diventeranno mondi nasceranno e si moltiplicheranno, fino alla prossima epurazione. Fiotti di materia che non c'era inondano fantasie di ogni tipo, anche quelle che non distinguono tra magia e tecnologia. Il bardo, intanto, è solo, le sue canzoni non si sentono, schiacciate dal rumore della città spezzata. Un mattone colpisce la testa del bardo, il bardo muore. Qualcuno ha sentito l'ultima nota: non la dimenticherà. La coscienza si espande. Le astronavi lasciano il pianeta ma non vanno al di là dell'urlo di morte del mondo che non era un mondo. Geometrie di nulla bruciano atmosfera e satelliti, contaminando di radiazioni aliene l'aria. Il cadavere del bardo ha un sussulto. Un cane con dodici gambe esplode – dodici persone muoiono. La testa del cane vive ancora e cammina su zampe-orecchie. Il cane si ferma, vomita e la chiazza di vomito ha le sembianze del bardo morto. Nella pozzanghera fetida, il riflesso liquido di astronavi di luce gialla vittime di un decollo inutile.

03/02/12

V

Sebbene non abbia un dentro e un fuori, il Miwi è visibile tanto dall’esterno quanto dall’interno. Il Miwi ha la forma di un cubo ed è insieme parte, tutto e niente, come un riflesso di un riflesso proiettato olograficamente nel passato. Il Miwi è statico e dinamico, ma l’occhio umano lo percepisce come una gelatina fluttuante. Il Miwi è anche questo, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Il cubo è, è stato e sarà un mazzo di fiori carnivori, un'automobile con ruote di ghiaccio, un intestino foderato di velluto. Attraverso la biologia, il cubo, cioè il Miwi, sembra combattere per un senso. La realtà delle cose è un intrico senza inizio e senza fine fatto di vomiti cerebrali autolegittimati. Il cervello dice che il cervello è l'unico organo abilitato a interpretare la realtà. Mentre illudiamo noi stessi della mobilità del cubo, ergendoci a origine del vero e del falso, della materia e del sogno, universi guasti traboccano dalle falle dell'ermeneutica. Il cubo esiste. Il cubo non esiste. Il movimento del Miwi, quindi anche della realtà delle e nelle cose, è un non-movimento. Tutto è fermo e vivo e morto – mai stato. Le nuvole sono anche nel Nulla. Ma poiché appartengono agli occhi – dentro i quali si addensano, viaggiano e piangono – se sono nel Nulla mentono.

Disgregare

Disgregare

Disgregare,
Dipanare una trama sottile
Nodi accartocciati di forme e disegni
Colori, come un tappeto mediorientale,
Calpestate esistenze
Monotonie nel niente.
Impronte.

Sciabordii di un ghetto segreto
Baldacchini di bianco e sinagoghe ovunque.
Ascolta!
Il tempo ha perso sostanza
E il muto silenzio giace su ogni cosa.
Polvere.

20/01/12

Due nuove recensioni su "Zombie Carpocalypse"

La più recente è firmata da Michele Nigro su Nigricante. La recensione di Nigro offre una lettura di Zombie Carpocalypse che supera i limiti dell'analisi (strettamente) narrativa del testo. Ve la consigliamo a prescindere dal suo essere "recensione", poiché affronta Zombie da un punto di vista (finora) inedito che pullula di richiami culturali (scientifici, filmici, pop ecc.) che vivono oltre il racconto ma che, a un tempo, crediamo possano (anche) riempirlo.
Mithrandil, invece, su Videmus nunc per speculum et in aenigmate, elogia Zombie Carpocalypse azzardando paragoni che potrebbero costargli la galera e forse la vita.

11/01/12

Interno-2 parla di Zombie Carpocalypse


Oedipa_Drake dedica una recensione a Zombie Carpocalypse, racconto di Domenico "7di9" Mastrapasqua vincitore del premio Short Kipple 2011.
Come segnalato dalla stessa autrice della recensione, Zombie Carpocalypse – in coppia con l'altro racconto vincitore ex aequo del concorso – è in vendita sia in edizione cartacea che digitale in diversi negozi on line. Ne segnaliamo una manciata:

Kipple Officina Libraria (libro - ebook)
Ibs (libro - ebook)
Amazon (ebook)
Ultima Books (ebook)

La versione cartacea è anche ordinabile in libreria.

P.S. La scheda su aNobii (libro - ebook)

17/11/11

Svegliarsi

Svegliarsi.

Bianca distesa di sterpi, frammenti
Di alberi e foglie morte,
D’autunno al limitar l’inverno,
Soffio di ghiaccio che scivola nella fredda valle
E gocce solide di un’alba incompiuta.

Osservo una vaga impronta là sul selciato
Solitaria traccia di un ricordo spettrale.

Da una crepa non vista un respiro
Profumo di nebbia e bruma collosa,
Lento si adagia funereo uno spazio immoto
Pallido sudario che avvolge i campi intorno,
E il silenzio fiorisce nella stanza in petali di grigio.

Sprofondo in questo mattino lontano,
Altro mio tempo.

05/10/11

Bardo Thodol

Mi osservo dall'alto del soffitto, fluttuando in questa atmosfera densa che disperde i contorni delle cose in un arcobaleno di fatemorgane. Vedo l'osso craniale divelto, l'encefalo bianco come il teschio di un antico Faraone aggredito da una massa di cagnotti guizzanti. Lascio dietro il mio trapasso questi residui genomici nel loro marcire, mentre nuove definizioni del concetto stesso di esistenza si estendono davanti a me. Un tunnel di tenebra si apre poco lontano, impaziente di ghermirmi. Sono molto più interessato all'analisi delle sensazioni, prima di inabissarmi devo trovare una spiegazione di questo freddo pungente che mi assale.

29/09/11

Intervista a Marco "Antares666" Moretti su Quaz-Art-it




Ecco l'intervista fatta a me dal carissimo amico Alessio Brugnoli e pubblicata su Quaz-Art, lo spazio espositivo virtuale ideato per dare visibilità alle avanguardie artistiche. Colgo l'occasione per ringraziare di cuore Alessio e gli altri membri della Redazione di Quaz-Art, facendo a tutti loro i miei più sentiti complimenti per la preziosa opera che portano avanti. Per leggerla basta seguire il link qui sotto:


Riporto in questa sede alcuni brevi estratti:

Cos'è per te l'avanguardia? Come potrà evolversi la letteratura italiana? Come può uscire dalla sua torre d'avorio e ricominciare a descrivere la vita?

È avanguardia tutto ciò che si esprime attraverso idee e forme nuove, che nessuno prima avrebbe potuto immaginare, e soprattutti paradigmi, ovvero modi di vedere l'esistenza. Un'associazione incapace di trasmettere paradigmi, penso che non possa essere definita avanguardia. Certo, i rischi sono numerosi: anche un'avanguardia promettente può sclerotizzarsi e finire col decadere fino a disgregarsi in polvere. Occorre evitare di cristallizzarsi in stereotipi e di consumarsi in inutili rivalità interne ed esterne. È indispensabile riuscire a seguire i flussi informativi e a non esserne sopraffatti. A parer mio, ogni prodotto di un'avanguardia deve in qualche modo fondarsi su una forma di Pensiero Forte. Una volta un commentatore mi ha fatto notare che nei miei post c'è qualcosa di medievale e potente che li rende ben diversi dal postmodernismo balbuziente di fronte al concetto stesso di Verità. Quel commento ha molto contribuito ad aumentare la mia sicurezza. Il Pensiero Indebolito che degenera nell'inconsistenza cognitiva non è una buona strada, perché porta alla dispersione entropica. Vedo in Italia esperimenti molto interessanti e meritori, che porteranno di certo a un grande fioritura artistica.

Cos'è il Connettivismo? Che ti ha spinto ad avvicinarti a questo movimento?

Ho incontrato il Connettivismo per la prima volta nel 2004, quando da poco ero diventato un blogger in Splinder. I miei occhi cadevano sempre sui post di Sandro "Zoon" Battisti in homepage, e sentivo lo strano ed oscuro fascino del blog Cybergoth. Sandro "Zoon" aveva fondato il portale insieme a Giovanni "X" De Matteo e a Marco "Pykmil" Milani, e vi aveva pubblicato un sublime Manifesto.

Così agli inizi del 2005 ho cominciato ad apporre come commenti alcuni testi nello stile di Cybergoth, e da ciò è nata la mia adesione al Movimento Connettivista.

Ho subito visto qualcosa di completamente nuovo nello scenario culturale non solo italiano ma anche mondiale: l'aggregazione di memi, ossia di pacchetti di informazione, che si condensavano fino a creare piccoli gioielli, ogni post in pratica era come un universo. Così la mia partecipazione a Cybergoth è divenuta realtà.


Da quel momento in poi è stato un crescendo, una grande espansione, che ha portato il Movimento a molteplici progetti come la pubblicazione della Fanzine cartacea Next, diverse antologie di racconti, la trasmissione musicale Tersicore, edizioni della NextCon ed altro ancora.

Quello che distingue il Connettivismo è la sua natura eclettica, che non si ispira a una forma di pensiero unico imposto con la forza a tutti i suoi membri, ma lascia ad ognuno la possibilità di suonare uno strumento diverso pur contribuendo tutti a una grande sinfonia e alla diffusione dei propri paradigmi.


Perché la Fantascienza? E' veramente una letteratura di idee? Oppure si limita a rappresentare gli incubi e le paure del presente?


La Fantascienza è un mezzo potente per diffondere idee, verso cui purtroppo esistono ancora tenaci pregiudizi: ogni tanto mi imbatto in qualcuno che la ritiene una specie di pornografia.

Di certo è un genere legato indissolubilmente all'incubo, ma questo non ne esaurisce affatto le possibilità espressive. Mi dispiace che per molti l'attrattiva della Fantascienza consista in una serie di feticci, come robot, astronavi, macchinette varie e mostri, senza nulla oltre questa parvenza fenomenica.


Questo feticismo impedisce di guardare gli immensi panorami che si estendono al di là dell'oggetto e di scorgere profondità filosofiche. Quello che ha reso grande Philip K. Dick non sta certo in trovate tecnologiche spesso inverosimili, ma nella sua consapevolezza della natura labile della realtà che diamo per scontata.


Purtroppo noto un'altra tendenza distruttiva: molti si imbarcano in discorsi interminabili sul declino della Fantascienza, arrivando a compiere una specie di improduttivo harakiri spirituale, tediando all'infinito i partecipanti a mille convegni con disquisizioni cervellotiche sulle cause di questa decadenza.

[leggi su Quaz-Art.it]

“Notturno alieno”: SF nerissima!

Esce per l’editore Bietti una singolare antologia che mischia fantascienza e noir; 24 autori nostrani si cimentano con gli stilemi dei due generi.

[Estratto da DarioTonani.it]

Un’antologia di fantascienza italiana dall’identità ben definita. Trasversale ai generi. Dichiaratamente “nerissima”. E’ quella in uscita per Bietti Editore (Milano) e curata da Gian Filippo Pizzo. S’intitola “Notturno alieno” e ospita i racconti di 24 scrittori nostrani tra i più accreditati sulla piazza, taluni provenienti proprio dal genere attiguo del giallo e del noir.

Il progetto, assolutamente inedito nel panorama italiano, era quello di far misurare gli autori con l’ibridazione tra science fiction e noir, chiedendo loro di ambientare le storie in location “aliene”: stazioni orbitanti, astronavi, pianeti lontani. Il tutto, come spiega il curatore Gian Filippo Pizzo, evitando la scorciatoia del già visto, magari traslando la Los Angeles di Blade Runner su qualche sperduto mondo dello spazio esterno.

Racconti di Donato Altomare, Claudio Asciuti, Cristiana Astori, Selene Ballerini, Sandro Battisti, Carlo Bordoni, Giovanni Burgio, Andrea Carlo Cappi, Stefano Carducci e Alessandro Fambrini, Walter Catalano, Piero Cavallotti e Riccardo Rovinetti, Milena Debenedetti, Fernando Fazzari, Domenico Gallo, Francesco Grasso, Domenico "7di9" Mastrapasqua, Michele Piccolino, Gian Filippo Pizzo, Pierfrancesco Prosperi, Franco Ricciardiello, Stefano Roffo e Dario Tonani.

Prefazione di Stefano Di Marino.


>>> da HyperHouse

21/09/11

Formattazione

Il Fuoco Fatuo è la Verità. L'Ultima Verità. Sento i cagnotti pullulare tra le pieghe del mio cranio spaccato e disseccato da questo sole infame, maligno. Divorano residui delle mie sinapsi, l'antico intelletto esposto alla luce infetta di questa estrema masticazione. Non esiste flusso temporale, c'è soltanto un Orizzonte degli Eventi che come un'oscura barriera di tenebra densissima tutti ci attrae e ci stritola. Filtraggio quantistico di ogni emozione, Morte Assoluta nell'Ossop.

18/09/11

Fuoco fatuo

Il corteo funebre è passato da un pezzo.
Fortuna che l'odore di morto resta
quanto basta per accorgersi
che il corteo funebre è già passato,
che siamo già morti da un tempo indefinito,
che non siamo più,
che forse non siamo mai stati,
che non saremo mai dappertutto,
che siamo trapassati come cani, soli,
mentre intorno nessuno si accorgeva di nulla
e le mosche banchettavano con i resti ancora caldi.

12/09/11

Meravigliarsi

Meravigliarsi

Meravigliarsi,
della realta' che ritrova\ turbamenti
increspature concentrice \ sinuose onde
Propaganda
della mia presenza \ sul pianeta
Blasfema marcatura \ nel tempo e nel suo inganno.

Ritrovarsi
fenomenica presenza e assenza in mondi \ altrui e alieni
Tuoi
Noumeni di silenzi \ inespressi significati
Attesa in uno squarcio \ emersione evoluzione \
evasione.

18/07/11

SuperNeXT. Una recensione di Ettore Fobo


"Un monumentale post di Ettore Fobo che recensisce SuperNeXT. Onestamente, non so cosa quotare, cosa portare in evidenza, da quale punto partire: Fobo ha digerito, assimilato sei anni di NeXT e di Connettivismo elargendo sensazioni, percezioni inappellabili e giuste, un compendio di avanguardia che ha riguardato - e riguarda, si suppone che riguarderà a lungo - tutti noi del Movimento. [...]" Zoon

>>> da Kipple Officina Libraria WebLog

Un estratto della recensione firmata da Ettore Fobo:

""NeXT anela a essere multimediale, interattivo, tridimensionale, olografico, multidimensionale e incorporeo”.

Con queste parole Lukha Kremo Baroncinij sintetizza il percorso della rivista NeXT, legata a un movimento, il Connettivismo. SuperNeXT è proprio l’antologia, curata da Alex Tonelli e Domenico Mastrapasqua, che raccoglie il meglio della rivista ed è articolata in tre sezioni: narrativa, saggistica, poesia; io ne parlerò diffusamente, evitando di soffermarmi sulla poesia, giacché in questa sezione sono presente come ospite con un mio testo, tratto dalla rivista on line, The NeXT Station.

Il primo dato subito evidente è la capacità di questi autori di coniugare il puro intrattenimento narrativo con le più ardite indagini epistemologiche e la riflessione sugli scenari futuri offerti dalla Tecnica.

Viene creata una dimensione in cui l’epica di scenari fantascientifici si scontra con il minimalismo dell’esperienza, i tempi e gli spazi si moltiplicano, il cyberpunk incontra la metafisica. Qui la fantascienza è usata come mezzo per falsificare passato, presente e futuro, in un gioco di rimandi che sembra in grado di liberarci dalle nostre vetuste codifiche culturali, dalla naturalezza schiava della consuetudine con cui percepiamo il tempo stesso."

Continua su Strani Giorni.

13/07/11

Correva l'anno 1899

Correva l'anno 1899

Non ricordo molto del villaggio
Qualche guglia e stiletti di ghiaccio sui tetti
L'inverno avvolgeva ogni cosa con languore
Il vento del nord strisciava nei vicoli
E il borgo si rintanava al caldo di una sonnacchiosa domenica pomeriggio.

La fine del giorno pigro e indolente pareva lontana
E io camminavo solitario aspettando che tutto tornasse silenzio
Non una voce non un racconto non un borbottio
Ma solo un niente incolore in cui abbandonarmi.
Vortice di una biografia irripetuta e stanca
Empatica deriva al nulla nel mio lungo pastrano.

Accadde come molte altre volte accadde
All'improvviso quasi un bagliore e senti' l'odore
Quel profumo muschiato e denso
Alito di storie normanne e paesaggi marini
Follie mischiate a lame e aculei
Nero o del colore di un fiore
Bouquet di vita e coraggio
Bellezza

Mi fermai. La piazza intorno era deserta
Un'ombra lontana e mi scossi.
Accelerai il passo scivoloso nella neve e quasi caddi ma non mi fermai
Una silohette oltre, un movimento oltre
Allungai il braccio a toccarla
Capelli lunghi e un cappello dalle larghe tese
Si volto' e come in un'altra vita
La riconobbi e piano mi incantai.

29/06/11

La morte mi ha attraversato la strada

La morte mi ha attraversato la strada
Ho visto il gatto nero scongiurarsi
Lo specchio riflettere e il sale raddolcirsi
Ho pensato a te mentre le sfioravo il velo
Al tuo silenzio e alle sue tenebre
Al tuo nero senza alternative
Al sole inutile nel cielo
Al castello e a un cappello
Ma poi ho borbottato qualcosa
Un'Imprecazione masticata
Circa le strisce pedonali
E le precedenze non rispettate.

20/06/11

Era il 1914

Era il 1914
Tra le tende ricamate uno squarcio di paesaggio
La spiaggia grigia, la lenta risacca e un filare di bambini
Il sole del mattino era pallida ombra tra le nuvole che s’ingrossavano
Guardai intorno e ascoltai il vociare sommesso dei pochi avventori
Odore di caffè, marzapane dolce e mele bollite
La locanda sul mare aspettava le beghine dalla messa
Un cordiale, un dolcetto, il Pastore non avrebbe brontolato
L’estate tardava in quell’anno di inizio secolo
I pastrani e le sciarpe ancora sventolavano al vento freddo
Il Baltico non sembrava voler imitare il lontano mediterraneo.

Ricordai il Golfo, la vista dall’alto sul sole che tramontava
Il caldo soffocante e piacevole, il cielo senza nubi
Le grida ovunque, i panni stesi, gli uomini a torso nudo
Le donne voluttuose e i bambini ribelli
Passeggiavo per la piazza e l’odore di cibo era ovunque
Sapori che parevano colorare l’aria
Spirali bianche dai comignoli e dai sigari panciuti
Un menestrello a raccontar favole di antichi e puri eroi
Castelli fatati, draghi e pulzelle illibate da conquistare
Un pretino s’affrettò lontano seguito dalle adoranti suorine
Il mare era persino troppo azzurro nella notte che s’apprestava.

Scacciai il ricordo e il grigio del Nord gelido mi avvolse
Il giornale mal piegato svelava un abbozzo di titolo
I gotici caratteri urlavano con patriottico pathos la notizia
L’arciduca Francesco Ferdinando era stato ucciso
I n quella città senza nome Gavrilo Princip aveva compiuto il destino del proprio nome
Era il 29 giugno, nessuno leggeva e il silenzio incombeva oltre il mormorio
Guerra. La parola aleggiava senza mai farsi voce
L’epoca bella si stava chiudendo alla velocità cantata da quel folle italiano
La realtà correva incontro a se stessa senza freni né fughe
Sulla spiaggia i bambini era spariti e delle beghine non si sapeva nulla.

Il piroscafo sarebbe partito il giorno dopo dal porto di Travemunde
Il Baltico era in attesa e le poche navi parevano vagare senza meta
Un tonfo nel cielo, un’onda che s’increspa, lo spicchio di sole fra le nuvole
Ogni cosa giaceva immobile nel tempo, diorama perfetto di un momento
Attesa, una ferita nel presente, un taglio nella tela, il lembo di un istante
Oscillava un suono lontano, forse un rintocco, forse il lamento di un funebre carro
Il caffè era ormai freddo e i pochi tavoli vuoti tutt’intorno.
Una ragazza raccoglieva le tazze e i piccoli piatti, silenziosa e devota.
Uno scroscio di pioggia, uno sbruffo di vento e il mare s’agitò guardingo
La cameriera disse qualcosa ma non le prestai attenzione
Le gocce cadevano sulla finestra e la realtà spariva scivolando con esse
Lasciai le monete sul tavolo e m’avvolsi nel pastrano
Giugno era ancora freddo e il bastone avrebbe aiutato la mia vecchiaia
Salutai con un cenno e feci per andare
Il caffè ancora nella tazza, il giornale sul tavolo
Aprì la porta e feci un passo
Era il 1914.

07/06/11

E' uscito SuperNeXT!


È uscito per la Kipple Officina Libraria SuperNeXT, l’antologia che raccoglie il meglio dei primi 15 numeri di NeXT, il bollettino cartaceo del Connettivismo che ha recentemente vinto il Premio Italia, il massimo riconoscimento nel settore del Fantastico, nella categoria Rivista non professionale.

Pagine di saggistica, narrativa, poesia sull’interazione tra il Connettivismo e le realtà visibili e teorizzabili, un confronto senza soluzione di continuità tra scienza, filosofia, mistica e sensibilità postumana, in un continuo rimandare tra passato, presente, futuro.

SuperNeXT, curato da Alex “Logos” Tonelli e Domenico “7di9” Mastrapasqua, 169 pagine a 9 €, è ordinabile sul sito stesso della Kipple.



Kipple Officina Libraria: 
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genere, prezzi competitivi 
e un editing di alta qualità!


*****

Dall’intro di Logos

… la poesia divenne così per il Connettivismo strumento di indagine privilegiato del descrivere e del comprendere l’essere-al-futuro dell’uomo contemporaneo.

Nacquero su questa scia i primi componimenti poetici connettivisti che l’esperto lettore di poesia potrà trovare forse ancora acerbi e rudi ma che avevano in sé, potentissima, la carica di una nuova prospettiva, di un nuovo palcoscenico che apriva le porte a un futuro mai immaginato, un futuro che diventava emozionalmente reale, vero, quotidiano…

*****

Dall’intro di 7di9

La curiosità di colui che è morto e che, in seguito, è resuscitato incarna l’anima del narratore connettivista. Coloro che si definiscono narratori connettivisti (e con essi intendiamo poeti, scrittori di prosa, artisti visivi – pittori, sceneggiatori e registi, autori di fumetti – compositori musicali ecc.) sono spiriti che hanno provato sulla propria pelle il tocco gelido della morte. La morte dei sogni, dell’entusiasmo, della vita stessa, delle certezze. Riemergere da un simile baratro è difficile. Forse, nemmeno i connettivisti possono nulla. In tutti loro, però, c’è qualcosa che li rende liberi di sbirciare oltre l’orlo della consapevolezza: i connettivisti reinventano il sapere, deformandone l’ontologia senza tradirla, piegandone l’essenza alle logiche dinamiche del canone fantascientifico.

*****

Dalla postfazione dell’editore Kremo

NeXT, in questo contesto spaziotemporale, rappresenta il fenomeno di carta di cellulosa dietro il quale sta il noumeno del Connettivismo. Ma NeXT anela a essere multimediale, interattivo, tridimensionale, olografico, multidimensionale e incorporeo. Queste epifanie iterative sono il compromesso con l’Aleph e il Logos.

>>> da Kipple Officina Libraria WebLog

02/06/11

Volto della morte

Volto della morte
Scivola lungo un sentiero silenzioso
Docile movimento
Il femmineo odore di putrefazione
Decadimento
Petali di un funerario giardino
Avvizzisce e china il gambo
Fiore senza colore
Vecchiaia prostrata di niente
Linfa marrone e collosa
Alberi e rami d’aghi
L’inverno indifferente
E l’autunno assassino
Nessun tempo si ripete
Cicli interrotti e tracce dipinte
Solitudine di un momento
Infinita biografia senza durata
E la morte osserva ogni gesto e parola
Riluce questo io che si decompone
Frammenti e lacerti di memorie
Altre biografie
Illusioni e narrazioni
Archeologia di un grumo vivo di niente
Sprofondo
Soffocato affogato
Lento precipitare
Osservami
Fissa i miei occhi
GuardamiVolto della morte

30/05/11

La persona connettiva - (poemetto in cinque atti, contributo per un’estetica del Connettivismo)

La persona connettiva
(poemetto in cinque atti, contributo per un’estetica del Connettivismo)


Atto primo

La persona, ah ah mi raccomando
etimologicamente una maschera sola
mi raccomando nessuna metamorfosi
né acquatica né lunare, nessun giramento o sbattimento cosmico,
(Poi sorge il No gridato: cose tipo “Leggete e moltiplicatevi”, forse la saggezza e la pazzia del poeta certo non quella dell’eunuco o del boia , ma derivazioni e derive ascetiche, la ninfa fa strani giochetti con signorina Paranoia nel fumettazzo proibbito, alla televisione Madame So tutto io e la sua nidiata di vipere, poi dimentichi tutto sfogliando Rimbaud, i ragazzini la sanno lunga circa le frigidità delle nuvole)

La persona connettiva è un ‘entità multipla, che ha indossato la pletora dei mali
tutte le menzogne e le finzioni, splendide le finzioni mitologiche, mitopoietiche, eresie senza roghi,
il lusso stratosferico dell’immaginazione, qui, ora, nella divina dépense.
Ha indossato la pericolosa cattiveria del pirata,
la preferisce all’ottusa condiscendenza del perdono.
(Ecco perché metti sempre la statuina del pirata a vigilare
che fuori dal tuo pensiero tutto rimanga com’è:
questa favola triste del tempo che avanza.
Ecco perché ti pavoneggi: perché hai letto in Byron
che il pensiero è magia, cosa che hai sempre pensato).

Atto secondo

In un cerchio magico di paranoia, eccola! Servita con l’aperitivo delle sei, con il tè alle cinque,
televisionata tele vivisezionata tele imposta.
La paranoia è la sfida del collettivo alla nostra fantasia di potenza,
chi esige molto da se stesso, fino ad essere con se stesso spietato,
è forse nella Grazia?
Superumana nel divenire l’Oltre aspettato sulle soglie divine del nulla,
come in riva a tutti i buchi neri a contemplare
(Non) Dioniso (Non) Cristo ma il senziente
Motore immobile macchina pulsante


farsi beffe del dolore umano
perché pensato unicamente incantesimo della volontà stessa,
non più Fato da subire per volontà di un dio, di Dio o dell’Altro.
ma scelta totemica, ancestrale, di sofferenza
intellettuale. Intellettuale? ah ah che ridere!


“Dolore? Umano? Intelletto? “
Edipica sorge una domanda della sfinge,
che Edipo non sa risolvere e allora Tebe è condannata.
E’ condannata la polis come aggregato molecolare di desideri da nulla
(la macchina, la sposa, la figa, la fessa,
la Bmw; la fesa, la spesa, all’ovvio la resa, alla round the world and …
The Money, The Money, The Money )
O Santa Maria della puttane, veglia su di noi,
ora che l’enigma affila i suoi sarcasmi.

Atto terzo

Noi siamo contro questa specie di sabotaggio all’individuo che è il pensiero collettivo,
questa cassa di risonanza in sequenza de : lo stridio di una moto sega,
una lavatrice inceppata, un motorino che infilza l’orecchio.
Noi siamo contro il futurismo della Macchina Televisione
(ah archeologia della spazzatura più attuale)
per incontrarci con la Matrice Non Pensabile del cosmo,
cui allude ogni racconto umano, ma che nessuno può raccontare.

Ogni pensiero sfiorato dal dubbio dell’eternità,
dubbio di potenza infinita in noi racchiusa,
sia benedetto piuttosto dal miagolio di una gatta, dal vibrare del fuoco,
che maledetto da un pensiero piccino piccino, da intenditori dell’ovvio,
e del profano.”

Conosciamo tutte le eresie. Ve ne siete accorti? Verità è una mistificazione imposta,
tanto varrebbe dirlo che solo agli scontenti interessa Verità
i cervelluti si affidano all’’ispirazione, en travesti.


(Mask of the middle class race
Burning in a vanished rockstar’s face,
for me babe)

Atto quarto

Nella terra di mezzo fra androide e libellula
la differenza è quantica.
Energie non ancora pensate
ci attendono in ogni varco.
Oh la mia infanzia di micro molecola
non ancora associata.
Prima che mi piombasse la testa
la parola manomessa dal Potere,
quella parola così poco multietnica,
da far rabbrividire, quella parola così Casa e Chiesa e Cosa,
pesante come tutta la pe(n)sante eternità.

Invece, In questa trascendentale visione
che unifica Einstein e i Veda,
nell’eternità che non si vede,
ogni festa ha la sua trama occulta,
ogni entità occulta il suo angelo svanito.
Il tempo infatti è una truffa, lineare come una cipolla, non euclideo,
un ritornare dell’identico in nuova forma, dell’identica forma in altra sostanza.
Dove scienza è un capriccio di dadi, un colpo di dadi non eliminerà mai il caos,
figuriamoci l’eterno ritorno,
dove l’oceano delle anime
in una goccia d’acqua trasmigra.

Atto quinto

Dove tutto collassa cos’è cosmo?
La parola che connette, fune tesa sul labirinto.
Dove tutto non è né luce né tenebra
Quale occhio di fusione
testimonierà tutta l’immensità
raggomitolata in una spiga?
O disdetta di un cosmo non umano!
O sublime esistenza dell’altrove!

7-8-9- 10 marzo 2011

17/05/11

Walk in Hell

Mesmerica deriva
Stige! Stige!
Caronte in panciolle
Una fresca bevanda e oboli a non finire
Bulbi d’occhi e manciate di denti
Tibie e omeri a pacchi.
Rottami qua e là sulla sponda di qua
Poche cose di là, una ramazza, un santino
E un tricorno d’avorio.

Una barca che oscilla
Il Mantuan poeta borbotta e il Fiorentino s’è ne già andato, beato lui
Qualche bagnante sguazza nel limaccio
Urla e schizzi di dannati
Anche all’inferno si fa festa
Nei giorni funesti.

Un banchetto perfetto
Quasi un vittoriano pic nic
O era elisabettiano?
Un tavolino, sedie liberty
Tovaglia di ricamo posate d’argento
Neanche si apparecchiasse per il Coniglio in persona
Caronte che sprechi!

La Regina di Spagna ha tre assi
Cleopatra un full e la Borgia una scaletta
Due tibie, rilancio di tre teschi,
Un femore e sei molari.
Vedo! Tu bari! Come osi?
Signore, suvvia, tra dannati un po’ di rispetto.

Arrugginita una targa
Pende storta sopra un ceppo di rocce
Roccia rossa, roccia arsa
Incise poche parole in infernese
E in inglese non si mai i turisti
In these rocks jesus christ sat down after his walk in hell
Nessuna maiuscola e pochi i souvenir venduti.

La signora in blu chiede vendetta
L’uomo in bianco aspetta
E il crocicchio di streghe ricama ad uncinetto
Qualche diamante per terra
Nella posta nessuna lettera
E la parola resta senza suono
Nella scatola dei cioccolatini un indizio
Ma sono tutti già scartati.

Passeggiare all’Inferno può esser divertente
Un paio di assassini, uno stuolo di pretini
Poeti in vacanza
Qualche cannibale onesto
E se si è fortunati un papa funesto
Non mancano le risse e le feste all’aperto
Balere sempre aperte e spettri danzanti
L’ingresso non è affatto costoso
Serve in fondo essere solo un po’morti.

Chi urla, dico io?
Caronte s’alza dalla chaise lounge
Impettito osserva intorno
Chi urla? ho detto.
Ripete sbraitando
I poveri dannati in silenzio s’acquattano
Caronte fa paura, Caronte il Vecchio
E fate silenzio per l’anima mia!
E se ne torna a sedere
Col libro segnato alla pagina lasciata
Non ci sono più i dannati di una volta
Mugugna allungando le gambe.

(To be continued...)

Ascolto deserte leggende

Ascolto deserte leggende
Il Tempo si fa Assenza
Il rivo sciaborda silenzio
Vedo questo presente
Chiudo gli occhi e sprofondo
Parole care alla mia gente
Non vi è nessuna durata
Senza traccia il voto di solitudine
Un identico me stesso si osserva
Io ripetuti al plurale
E il vecchio grinzoso ravviva il fuoco
Sorpresi in questa comunione
Lo vedo rada barba bianca
Biascica preghiere
Religione di Niente
La chiesa è un edificio vuoto
Un antico odore di incenso
E i passi riecheggiano sulla volta
Il gotico fiorisce nelle mie parole
Il Baltico ancora una volta
Un Kloster e le orme
Il Mare del Nord immobile nel ghiaccio
Porto sulle spalle il peso dei miei presenti
E celebro di ogni attimo il funebre rito
Manciate di terra secca sull’ora
E ogni cosa diventa scrigno di memoria
Ho smesso di essere nel Tempo
Eco di passi nelle strade d’Europa
Scivolano i miei Altri sullo schermo dei loro ricordi
Ma non io, non ora, non qui
Nulla, Gigante di Nulla
Eredità di niente
Lascio la deriva andare
Mi perdo.
Il Tempo è mancanza di me
Io sono Assenza nel Tempo.