La morte mi ha attraversato la strada
Ho visto il gatto nero scongiurarsi
Lo specchio riflettere e il sale raddolcirsi
Ho pensato a te mentre le sfioravo il velo
Al tuo silenzio e alle sue tenebre
Al tuo nero senza alternative
Al sole inutile nel cielo
Al castello e a un cappello
Ma poi ho borbottato qualcosa
Un'Imprecazione masticata
Circa le strisce pedonali
E le precedenze non rispettate.
Spiazzanti gli ultimi versi, in cui riconduci il lirismo a nulla, lo schianti sull'asfalto, e lo deridi nel borbottio. Un saluto Logos
RispondiEliminaUn saluto a te caro Ettore e grazie infinitamente delle tue parole e delle tue letture.
RispondiEliminaA presto.
Logos
il nero senza alternative mi distrugge...
RispondiEliminaUrbanesimo e morte. Pura mistica cittadina... Sublime.
RispondiElimina7
thanks to all, my friends.
RispondiEliminaAlex