07/08/10
Psicopompo
L'alcolemia confonde i suoni, impedisce il recupero mnemotecnico di ciò che la pressione di un semplice tasto ha annichilito, per colpa di una maledetta disfunzione della piattaforma blogosferica. Non riesco neanche più a organizzare cosa avevo digitato. So soltanto che era stato generato da una fonte incredibilmente cristallina. Avrebbe potuto rivaleggiare con i versi di Shakespeare e di Dante. E adesso è perduto, come i canti di Nerone che nessuno ha voluto tramandare ai posteri. E' volato via, seguendo un percorso ben più irreversibile di quello di chi spira il suo ultimo fiato nel trapassare. Chi muore infatti trasmigra e rinasce in un nuovo ventre, mentre le sue componenti più volatili perdurano come memi e fantasmi nell'etere. Invece quello che mi è stato rubato non si incarnerà da nessuna parte. E' soltanto brusio indistinguibile. Un sogno su cui si è stesa la coltre del pesante sonno privo di REM, un'evanescente visione spazzata via come un soffione al vento di bora.
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