Gli officianti si sono riuniti nella pianura. Davanti a loro c'è un gigantesco idolo in forma di piramide dorata con un grande occhio al centro. Il suo nome è Jiganya. Gli officianti salmodiano e venerano Jiganya elevando formule stereotipe e compiendo sacrifici, tutti presi dal loro fervore. Io mi rifiuto di adorare un manufatto. Sono quello che non si unisce al culto e avverte gli officianti del pericolo che corrono, dicendo loro: "Guardate che solo la superficie dell'idolo sembra fatta d'oro, dentro è pieno di cacca". Non ci sono dubbi: è ben comprensibile che per questo motivo io sia tutto fuorché amato dagli idolatri.
A mio avviso la morale di questo microracconto non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Chi ha orecchie per intendere intenda.
Gli idolatri sono la rovina del senso.
RispondiEliminaGli idolatri venerano una parola vuota. Significante luccicante senza significato alcuno.
RispondiEliminaLogos