Svegliarsi.
Bianca distesa di sterpi, frammenti
Di alberi e foglie morte,
D’autunno al limitar l’inverno,
Soffio di ghiaccio che scivola nella fredda valle
E gocce solide di un’alba incompiuta.
Osservo una vaga impronta là sul selciato
Solitaria traccia di un ricordo spettrale.
Da una crepa non vista un respiro
Profumo di nebbia e bruma collosa,
Lento si adagia funereo uno spazio immoto
Pallido sudario che avvolge i campi intorno,
E il silenzio fiorisce nella stanza in petali di grigio.
Sprofondo in questo mattino lontano,
Altro mio tempo.
Emozionante.
RispondiEliminaDalla finestra della mia stanza, guardando il niente che vi si affaccia.
RispondiEliminaI panorami che non ci sono sono i panorami migliori.
RispondiEliminaFelice di essere passata, i versi sono strepitosi, nella forma e lessico che prediligo!
RispondiEliminaPiacere
Giulia
Già...complimenti.
RispondiElimina