Rinnegare il proprio tempo
Lasciare che l’entropia arrivi
Caos e disordine
Distruzione
Le rovine laggiù
Ricordi di quando si ergeva un tempio
E folle mormoranti processavano
Cammini e preghiere
Poco più che un ragazzo
E ora sono un vecchio
Un tuono
Alcuni passi sul selciato
E una porta sbatte
Il vento sta arrivando
Qualcuno corre a rifugiarsi
E io osservo il cielo e il solito buco
Dovrei rinnegare il mio tempo
Trovare rifugi nel passato
Storie e faccende
Camminare insieme a Napoleone
Lungo le sponde del Baltico
Lubecca
Fuggire nel futuro e vedere
Le ossa farsi metallo e la pelle gomma
E una semi immortalità diffondersi
Democratica
Vivo il mio tempo
L’ora
Quale è il mio tempo?
E' identico al tuo?
Sei nel mio passato o nel mio futuro?
Mi traduci in lettere che neppure riconosco
E io osservo queste parole svuotarsi
E farsi tue
Estremo tradimento
Dalle rovine qualcosa si muove
Forse un bambino
Forse una strana creatura
Affamata
Ma io resto qui
In questo luogo lontano
Protetto da una vaga solitudine
E ricordo il tempo
Suona un apparecchio alla parete
Qualcuno attende alla mia porta che io apra
Spalanchi questo scrigno
I miei ricordi di vecchio
Non aprirò che suonino
Oggi è l’ultimo giorno e io sto ancora aspettando
Se almeno mi ricordassi
Quale è il mio nome.
Il mio nome?
Allora ci sei ancora 7di9! Hai deciso di rifare il blog? Lieto di rileggerti:)
RispondiEliminaCiao Vitone! Questo blog, oltre che da me, è fatto da due miei carissimi amici: Logos e Antares666. :) Un piacere, incontrarsi ancora.
RispondiEliminaOttima immagine - grande film, Kyashan! -, interessante l'idea della connessione delle menti, curiosità.
RispondiEliminaDirei che potete fare anche voi quattro passi dalle mie parti.
whiterussiancinema.blogspot.com
Benvenuto.
RispondiEliminaVisiterò il tuo blog. Presto.
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