03/02/12

V

Sebbene non abbia un dentro e un fuori, il Miwi è visibile tanto dall’esterno quanto dall’interno. Il Miwi ha la forma di un cubo ed è insieme parte, tutto e niente, come un riflesso di un riflesso proiettato olograficamente nel passato. Il Miwi è statico e dinamico, ma l’occhio umano lo percepisce come una gelatina fluttuante. Il Miwi è anche questo, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Il cubo è, è stato e sarà un mazzo di fiori carnivori, un'automobile con ruote di ghiaccio, un intestino foderato di velluto. Attraverso la biologia, il cubo, cioè il Miwi, sembra combattere per un senso. La realtà delle cose è un intrico senza inizio e senza fine fatto di vomiti cerebrali autolegittimati. Il cervello dice che il cervello è l'unico organo abilitato a interpretare la realtà. Mentre illudiamo noi stessi della mobilità del cubo, ergendoci a origine del vero e del falso, della materia e del sogno, universi guasti traboccano dalle falle dell'ermeneutica. Il cubo esiste. Il cubo non esiste. Il movimento del Miwi, quindi anche della realtà delle e nelle cose, è un non-movimento. Tutto è fermo e vivo e morto – mai stato. Le nuvole sono anche nel Nulla. Ma poiché appartengono agli occhi – dentro i quali si addensano, viaggiano e piangono – se sono nel Nulla mentono.

2 commenti:

  1. Attendevo il V.
    Ti devo dire del tuo ultimo racconto... splendido! Letto alla velocità di Hermes!

    RispondiElimina
  2. Me lo hanno detto spesso (: Solo che nessuno mi dice mai 'Assomigli a..' indicandomi qualcuno di particolare.

    RispondiElimina